L’acqua? Questo è proprio il caso di dirlo: bisogna farne una questione di etichetta. Sono sempre di più le persone che nei supermercati si fermano di fronte a pile di pacchi di bottiglie analizzando e confrontando le tabelle dei valori nutrizionali esposte da grandi marche come dai produttori di casa nostra, che sembrano portarla fresca e limpida direttamente dalla cascata a due passi da noi, fino alle nostre tavole.
Ma cosa differenzia un tipo di acqua da un altro? Come può, la composizione dell’acqua che adoperiamo, migliorare il nostro caffè? E quali effetti può avere sulle nostre macchinette del caffè? Dopo aver analizzato le tipologie di macchinette da caffè più indicate per i nostri scopi, andiamo ad osservare come migliorare il gusto della nostra bevanda e come impedire un rapido deterioramento dell’elettrodomestico che abbiamo scelto.
L’acqua per un buon caffè
La quantità d’acqua presente in un buon caffè può anche superare il 90% della composizione totale della nostra bibita.
Indubbiamente la qualità e il blend del caffè scelto doneranno carattere e gusto alla bevanda, ma l’acqua fa la differenza, sia per quanto riguarda l’aroma che per quanto è inerente l’uso corretto e la manutenzione della macchinetta che adoperiamo.
Il primo fattore da controllare quando prepariamo un espresso, è la durezza dell’acqua. Si definisce durezza di un’acqua la quantità di sali di calcio e di magnesio presenti nel liquido in esame: quando gli ioni di questi elementi sono presenti in quantità elevate nell’acqua, questa, una volta sottoposta a riscaldamento, può produrre intorpidimenti e formazione di incrostazioni. La durezza di un’acqua può essere abbassata tramite il passaggio attraverso un addolcitore manuale o automatico, ecco perché sempre più persone scelgono di avere in casa un depuratore dell’acqua.
Questione di etichetta
I dati tecnici da conoscere per ottenere un buon caffè espresso riguardano la durezza dell’acqua (tra i 12,5 e i 14,5°F), il residuo fisso (compreso tra i 75 e i 250mg/l) e il ph (compreso tra i 6,5 e i 7,5). Bisognerebbe sempre conoscere i dati relativi all’acqua fornita nel proprio comune di riferimento, anche per tenere d’occhio con più accortezza la nostra salute.
Qualora l’acqua fornita dai servizi attivi nel nostro territorio non fosse ottimale, sarebbe bene pensare all’acquisto di un buon depuratore o, altrimenti, procurarsi dell’acqua in bottiglia, senza dimenticare di prestare attenzione alle informazioni esposte sull’etichetta. Per conoscere i dati relativi alla composizione dell’acqua potabile nei diversi comuni italiani è possibile visitare il sito del Ministero della Salute, alle pagine dedicate.
Quale acqua scegliere per il nostro caffè
Un antico mito, tutto da sfatare, riguarda l’uso di acqua frizzante per preparare un buon caffè espresso, ricco di schiuma e pieno nell’aroma. In realtà, una volta scelta una miscela torrefatta a partire da chicchi senza difetti e tostati sapientemente, è importante che l’acqua abbia una durezza nella media: non troppo dura, perché nuocerebbe al gusto del caffè, né d’altronde, troppo poco. Per attenersi ai giusti livelli di durezza si può fare riferimento ai dati forniti nel paragrafo precedente. In particolare il residuo fisso e il ph influiscono sul sapore del caffè: l’uno riguarda le quantità di calcio e magnesio depositati dopo l’evaporazione; l’altro riguarda l’acidità dell’acqua, che può fare la differenza nella percezione del gusto.
Il cloro è l’elemento da evitare il più possibile: spesso presente nell’acqua del rubinetto, inficia sia il sapore che la formazione della crema durante la preparazione. L’acqua da scegliere, quindi, non risulta nemmeno quella distillata che, di certo facilita una buona manutenzione, ma non comporta la presenza equilibrata dei minerali nell’acqua necessaria a garantire il miglior sapore al nostro caffè. L’acqua oligominerale, molto comune in Italia, sarà perfetta.
L’acqua migliore per il nostro elettrodomestico
Un’acqua dal ph acido, oltre a modificare il gusto del nostro caffè rischia di corrodere i materiali con i quali sono composte le caldaie delle macchinette, mentre se il ph è basico (>7) la probabilità che si creino più rapidamente incrostazioni è molto alta.
Per ottenere un ottimo caffè e assicurare lunga vita alla nostra macchinetta bisogna:
- Tenere sempre pulito il serbatoio dell’acqua, per evitare ristagno e deposito dei residui sul fondo;
- Rimuovere spesso il calcare con prodotti specifici;
- Controllare i valori dell’acqua fornita dall’acquedotto locale e/o dell’acqua in bottiglia che acquistiamo solitamente;
- Evitare l’utilizzo di acqua frizzante per impedire la formazione di calcare in sovrappiù nella macchinetta.
Sarà bene, quindi, non adoperare acqua distillata, perfetta per il mantenimento della macchinetta ma povera di minerali e quindi non propriamente adatta alla preparazione del caffè, ma consultare sempre i valori dell’acqua prima di sceglierla e, se possibile, confrontarli con i valori ideali per la preparazione di un buon caffè.