Il caffè è la bevanda italiana per eccellenza: sarà sicuramente per questo che il mondo delle macchine da caffè è così ampio e variegato. Basta fare un giro in un negozio di elettrodomestici o dare un’occhiata online per trovare modelli di tutti i tipi: diversi per dimensioni, funzionalità, tipo di caffè utilizzato, prezzo, etc.
Quando si deve acquistare una macchina da caffè è normale quindi essere assaliti dai dubbi: quale modello scegliere? Meglio uno manuale o uno automatico? E come distinguere una buona macchina da una di qualità scadente?
Di seguito troverete tutte le risposte alle domande che con più frequenza interessano chi ha intenzione di acquistare una macchina da caffè.
A seconda del tipo di caffè utilizzato, si possono individuare 4 grandi tipologie di macchina ad uso casalingo:
- Macchine automatiche e semiautomatiche (funzionano con caffè in chicchi o con caffè macinato)
- Macchine manuali (con caffè in polvere)
- Macchine a capsule (funzionano con le capsule)
- Macchine a cialde E.S.E. (si usano con il caffè in cialde).
No. Il meccanismo di funzionamento che porta all’erogazione di un espresso è sostanzialmente lo stesso in tutte le macchine reperibili in commercio, da quelle ad uso casalingo (moka compresa) a quelle professionali. Si tratta di un funzionamento a pressione: l’acqua viene riscaldata nella caldaia, dopodiché viene spinta attraverso il filtro dal sistema di pressione della macchina. Proprio grazie a questa pressione l’acqua riesce a catturare l’aroma, il sapore e le proprietà del caffè. Il risultato è che dal beccuccio della macchina fuoriesce il caffè espresso: caldo, cremoso e corposo, se l’apparecchio ha funzionato a dovere.
Tutte le macchine da caffè si compongono di 4 parti principali:
- Caldaia: è la parte in cui viene riscaldata l’acqua
- Fonte di calore: è la parte che eroga il calore necessario per tenere l’acqua alla giusta temperatura e per erogare il vapore (se presente la funzione cappuccino)
- Parte preposta all’infusione ed erogazione del caffè (comprende il portafiltro, il filtro, il braccetto nelle macchine manuali, l’eventuale beccuccio lancia vapore per montare il latte nella preparazione del cappuccino).
- Parte che effettua la pressione dell’acqua contro il caffè (si tratta della pompa elettrica).
Fra tutti i tipi di macchine da caffè quella automatica è senza dubbio la più pratica e comoda: per far uscire il caffè è sufficiente premere un pulsante. La macchina infatti svolge da sola tutte le operazioni necessarie all’erogazione della bevanda.
Sono molto pratiche e comode anche le macchine a cialde e quelle a capsule: basta inserire la capsula o la cialda e premere un bottone per far uscire il caffè.
In tal caso le macchine a capsule o a cialde sono probabilmente le più indicate. Hanno infatti un funzionamento molto essenziale. A differenza di quelle automatiche che, benché comodissime, sono ricche di funzioni (quantomeno i modelli migliori) che potrebbero risultare superflue per chi cerca un modello basico. Ad esempio, permettono di scegliere quanto caffè usare, il suo livello di macinatura, l’intensità dell’aroma, etc. Tutte impostazioni che invece non sono previste da una macchina a cialde o a capsule.
In generale, le macchine a capsule e a cialde sono quelle dalle dimensioni più contenute. Le manuali e in particolar modo le automatiche sono in genere più grandi e pesanti, anche se poi dipende sempre al modello che si sceglie. Cercando bene è possibile trovare anche modelli di macchina automatica piuttosto compatti.
Le macchine manuali sono quelle con il tradizionale braccetto portafiltro. Il caffè va messo nel portafiltro e pressato un pochino. A questo punto bisogna agganciare il portafiltro alla macchina e avviare l’uscita del caffè.
Se la macchina è dotata del sifone lancia vapore (il cappuccinatore, per intenderci), sì. Questa componente aggiuntiva, infatti, serve non solo a preparare il latte schiumato per cappuccino, caffè e latte macchiato, ma anche ad erogare acqua calda per preparare bevande calde.
Nelle macchine a cialde o a capsule non dotate del cappuccinatore è comunque sempre possibile preparare tè e infusi: sia le cialde che la capsule sono disponibili non solo in vari gusti di caffè (compreso quello d’orzo), ma anche sotto forma di tè, camomilla, tisane, cioccolata calda…
Preparare il cappuccino con una macchina da caffè dotata dell’apposito beccuccio è molto semplice: basta impostare la macchina in modalità erogazione del vapore (premendo l’apposito pulsante). Quando il vapore sarà pronto, bisogna inserire la tazza di latte nel beccuccio, senza farlo scendere in profondità, ma lasciandolo appena in superficie. E muovendo leggermente la tazza su e giù. Così il latte riuscirà ad incorporare tanta aria formando una bella schiuma.
Ecco un video, pubblicato da Sapore diVino Enoteca, in cui si può vedere come preparare un cappuccino perfetto:
Sì, perché diversi modelli di macchina manuale sono a doppio funzionamento: includono anche il portafiltro apposito da usare per le cialde.
Esistono anche, sebbene siano meno numerose, alcune macchine trivalenti: funzionano sia con caffè macinato, che con cialde e capsule. Basta cambiare il filtro a seconda del tipo di caffè da utilizzare.
La macchina da caffè manuale è la più difficile da utilizzare. L’espresso può non venire perfetto per diversi motivi. I più comuni errori di utilizzo sono:
- Il caffè non è stato pressato correttamente nel portafiltro (non bisogna esagerare premendo con troppa forza, ma nemmeno esercitare poca pressione)
- Il braccetto è stato stretto eccessivamente oppure non abbastanza (in questo caso il caffè potrebbe anche fuoriuscire)
- La quantità di caffè messa nel filtro è eccessiva o insufficiente
- La qualità della miscela è scarsa.
A parità di qualità della miscela utilizzata, una buona macchina manuale è quella che permette di ottenere risultati migliori. A patto, però, di saperla usare correttamente.
Da molti fattori diversi. In primo luogo dalla qualità della miscela utilizzata, ma anche naturalmente dalle caratteristiche tecniche della macchina. In particolare, per ottenere un buon caffè la macchina deve garantire una pressione dell’acqua di almeno 9 bar. Meglio ancora se compresa fra 12 e 15 bar (secondo gli esperti questo è il range ideale per una buona riuscita dell’espresso).
Per chi ha un budget limitato una buona soluzione di compromesso fra qualità e prezzo può essere quella di acquistare un modello valido, di un marchio serio e conosciuto, di macchina a capsule.
Le macchine a capsule infatti costano molto meno di quelle automatiche e manuali ed erogano un caffè di buona qualità, soprattutto se si usano le capsule originali. Questa soluzione può andare bene solo se si consumano 1-2 caffè al giorno, perché le capsule originali hanno un costo piuttosto elevato (in pratica una tazzina viene a costare da 30 a 45 centesimi, a seconda del tipo di capsula). Quelle compatibili, invece, sono meno care, ma non sempre permettono di ottenere un caffè cremoso e di buona qualità.
Per un utilizzo frequente le macchine manuali o quelle automatiche sono le migliori: sia il caffè in polvere che quello in grani hanno un costo sensibilmente inferiore rispetto a quello di cialde e capsule. Scegliendole è quindi possibile ammortizzare i costi di mantenimento della macchina. Inoltre, entrambe consentono di preparare un ottimo espresso. Quelle manuali, in particolare, garantiscono risultati migliori se vengono utilizzate spesso.
Sono diversi gli elementi da valutare prima di acquistare la macchina da caffè più adatta al proprio utilizzo. In primis, è fondamentale interrogarsi su questi 5 aspetti:
- Gusti personali: c’è chi preferisce l’espresso tradizionale di ottima qualità (con tutto il suo aroma e la crema come quella del caffè al bar) e non è disposto a soprassedere su questo aspetto. E c’è chi invece non è così fissato sulla qualità e si accontenta anche anche di un caffè non proprio perfetto. I veri cultori del caffè in genere si orientano sulle macchine manuali o su quelle automatiche
- Frequenza di utilizzo: per chi vive solo o in coppia e beve 1-2 caffè al giorno può anche andare bene una macchina a capsule o a cialde, mentre per le famiglie numerose e per chi beve parecchi caffè quelle manuali o automatiche sono maggiormente indicate
- Tempo a disposizione: chi conduce una vita frenetica e beve il caffè al volo ogni mattina, potrebbe trovare scomoda e poco pratica una macchina manuale, visto che necessita di alcuni passaggi per la preparazione del caffè e quindi richiede un po’ di tempo in più rispetto alle altre tipologie
- Necessità di preparare o meno anche il cappuccino: se la macchina serve anche a questo perché si è soliti bere spesso anche il cappuccino, è bene concentrarsi solo sui modelli che possiedono un beccuccio per l’erogazione del vapore (non tutte le macchine ce l’hanno)
- Disponibilità economica: i prezzi delle macchine in commercio variano parecchio a seconda della tipologia e della qualità complessiva del prodotto. Naturalmente il budget che si ha a disposizione andrà ad influenzare la scelta dell’elettrodomestico.
Fondamentalmente sono diversi per dimensioni: la macchina professionale è ovviamente molto più grande di una macchina casalinga, in quanto è strutturata per preparare tantissimi caffè ogni giorno. Deve riuscire a produrne almeno 50 in un’ora. Naturalmente cambiano anche i prezzi: una macchina professionale può costare anche più di 2500, 3000 euro. Una macchina domestica, per quanto valida e ricca di funzioni, non arriva mai a costare così tanto.
Una buona macchina deve svolgere come si deve il suo compito (quindi preparare un caffè a regola d’arte) ed essere robusta, in modo da durare il più possibile nel tempo.
Ecco nello specifico le caratteristiche cui prestare attenzione:
- Temperatura dell’acqua: la macchina deve garantire una temperatura dell’acqua appena sopra i 90 gradi
- Pressione: per una riuscita ottimale del caffè la pressione dev’essere compresa fra i 12 e i 15 bar (e comunque almeno di 9)
- Materiali: per essere resistente, una macchina da caffè dev’essere realizzata in materiali solidi e resistenti. Il migliore per le macchine casalinghe è sicuramente l’acciaio inox.
Pulire una macchina da caffè è un procedimento semplice: basta smontare tutte le parti che si possono smontare (come il serbatoio, il filtro, il vassoio raccogli gocce, etc) e sciacquarle sotto un getto d’acqua corrente. Per facilitare l’operazione e per una pulizia più approfondita è consigliabile anche strofinare le varie componenti con una spazzola a setole morbide. A questo punto basta asciugare tutto con un panno.
Per essere facilitati nell’operazione di pulizia è consigliabile acquistare un modello dotato di serbatoio estraibile, così da risciacquarlo e pulirlo più facilmente. Il corpo della macchina si può invece lavare passando un panno bagnato di acqua tiepida nella quale si sarà precedentemente sciolto un po’ di sapone di Marsiglia (o un altro sapone naturale): meglio evitare i prodotti detergenti dalla formulazione troppo aggressiva. Si asciuga quindi la macchina con un panno o della carta da cucina e si rimettono a posto i pezzi smontati.
Certo, è importante ricordarsi di spegnerla e anche aspettare che sia completamente fredda.
Solo se nella confezione della macchina è esplicitamente indicato che le varie componenti sono lavabili in lavastoviglie.
Dopo diversi utilizzi è naturale che nella macchina si venga ad accumulare del calcare. Visto che può comprometterne le prestazioni, è importante ricordarsi di effettuare periodicamente la pulizia specifica volta ad eliminare il calcare: la decalcificazione, appunto.
Per decalcificare la macchina bisogna usare un apposito prodotto decalcificante per macchine da caffè, non tossico (a volte è venduto incluso con la macchina, altrimenti occorre acquistarlo separatamente). Il prodotto va inserito nel serbatoio dell’acqua, dopodiché bisogna avviare la decalcificazione usando l’apposito programma e facendo svuotare il serbatoio.
Una volta completato il ciclo, occorre sciacquare accuratamente il serbatoio e riempirlo di acqua. A questo punto va effettuata la stessa procedura di prima, ma con l’acqua anziché con la soluzione decalcificante.
Ecco un video, pubblicato da Elettrodomex Milano, che mostra come si fa la decalcificazione:
Orientativamente, la decalcificazione andrebbe effettuata circa ogni 3-4 mesi, anche se la durata dell’intervallo fra una decalcificazione e l’altra dipende da fattori come la durezza dell’acqua e la frequenza di utilizzo della macchina.
In ogni caso, è sempre opportuno procedere con questo intervento di manutenzione quando la macchina comincia a non funzionare in modo ottimale: ad esempio, quando dal filtro esce meno acqua del solito. Per comodità e sicurezza si può acquistare un modello che abbia la spia di decalcificazione, così da essere avvisati dalla macchina stessa quando è necessario decalcificarla.
Per ottenere un caffè ben caldo la temperatura ideale della caldaia dev’essere di circa 90°C. Il caffè potrebbe uscire non sufficientemente caldo perché la macchina non riesce a garantire questa temperatura o perché si sono sbagliate le impostazioni (nel caso ad esempio di una macchina automatica: alcuni modelli prevedono che prima del primo utilizzo vengano impostati determinati parametri). Meglio quindi ricontrollare le impostazioni, guardando le istruzioni riportate nel manuale d’uso.
Un altro motivo che può portare all’erogazione di un caffè freddo è l’accumulo di calcare nella macchina.
Non è detto. A meno che il modello non presenti la funzione di riscaldamento rapido, è consigliabile accenderla un po’ prima dell’utilizzo in modo che abbia il tempo di riscaldarsi bene.
Inoltre, ecco due banali accorgimenti per ottenere un caffè il più caldo possibile:
- Se presente, utilizzare il ripiano scaldatazze: a volte è proprio la tazzina eccessivamente fredda a far raffreddare il caffè
- Fare uscire un ciclo di acqua a vuoto prima di preparare l’espresso: serve per dare alla macchina la possibilità e il tempo di riscaldarsi meglio.
Spesso le difficoltà di erogazione sono da ricondurre all’eccessiva presenza di calcare nella macchina: è quindi consigliabile procedere con la decalcificazione e vedere se il problema si risolve.
Per rendere il funzionamento della macchina più efficace e pratico, molti modelli presentano diverse funzionalità aggiuntive utili e interessanti. Ecco le principali:
- Riscaldamento rapido: questa funzione consente di avviare il riscaldamento della macchina molto velocemente, in modo che sia possibile non aspettare troppo per ottenere un caffè alla giusta temperatura
- Funzione cappuccino: consente di montare il latte e di preparare bevande calde come tisane, infusi e e tè
- Possibilità di preparare due caffè contemporaneamente
- Spegnimento automatico: la macchina si spegne da sola, trascorso un certo lasso di tempo dall’ultimo utilizzo. Si tratta di una funzione pensata per ridurre il consumo energetico, evitando inutili sprechi Stop automatico della fuoriuscita del caffè: l’erogazione della bevanda viene fermata autonomamente dalla macchina, una volta ottenuta la quantità desiderata preimpostata. Questa è una funzione presente quasi esclusivamente nelle macchine automatiche
- Pulizia automatica: anche questa è una funzione – molto comoda – tipica delle macchine automatiche Spia di decalcificazione: grazie alla presenza di questa funzionalità, non è possibile dimenticarsi o non accorgersi di quando la macchina necessita di essere decalcificata
- Impostazioni relative all’intensità dell’aroma, alla lunghezza del caffè, al grado di macinatura: si tratta di funzionalità presenti nelle macchine automatiche, al fine di “personalizzare” il proprio caffè, ovvero di prepararlo come più si gradisce. Tali impostazioni possono essere memorizzate dalla macchina, in modo che non sia necessario reimpostarle ad ogni utilizzo
- Auto espulsione della capsula: in alcuni modelli di macchine a capsule, è presente questa funzione aggiuntiva, senza dubbio molto comoda perché si evita di prelevare manualmente la capsula.
La sigla sta per “Easy Serving Espresso” è non è altro che lo standard di riferimento per la produzione delle cialde: seguendo questo standard di produzione le cialde vengono confezionate usando una miscela di qualità, nonché una precisa quantità di caffè che determina un formato specifico. Le cialde E.S.E. più comuni sono quelle con il formato da 44 mm.
Anche se sono entrambe dosi preconfenzionate di caffè macinato, fra capsule e cialde ci sono diverse differenze. Eccole:
- Materiale dell’involucro: nelle capsule il caffè in polvere è contenuto in un rivestimento che può essere di alluminio o di plastica. Le cialde, invece, racchiudono il caffè semplicemente fra due fogli di carta filtro (sembrano quasi delle bustine di tè)
- Capacità di mantenere l’aroma del caffè: le capsule preservano più a lungo e meglio l’aroma del caffè rispetto alle cialde, per via dei materiali del contenitore
- Facilità di riciclo e impatto sull’ambiente: le cialde sono biodegradabili (quindi facili da smaltire: si possono buttare nell’umido), mentre le capsule no, quantomeno quelle in plastica. Il loro impatto ambientale quindi è maggiore
- Universalità di utilizzo: il sistema a cialde E.S.E. è universale, in quanto le cialde E.S.E. si possono usare su ogni macchina da caffè funzionante con questo sistema. Non importa la marca. Invece le capsule di un determinato marchio sono compatibili solo con le macchine dello stesso marchio
- Prezzo: le capsule sono più care delle cialde. In media, il costo delle prime oscilla fra i 40 e i 50 euro al Kg, quello delle cialde fra i 20 e i 30 euro.
Sì, l’importante è che si tratti di cialde E.S.E.: a prescindere dalla marca, le cialde E.S.E. si possono usare su qualsiasi macchina funzionante con il sistema a cialde E.S.E. Si tratta del cosiddetto “sistema aperto” che offre molta libertà al consumatore perché non lo costringe ad acquistare solo determinate marche. Non c’è nessuna limitazione da questo punto di vista: si è liberi di scegliere il marchio che si vuole, perché le cialde E.S.E. sono tutte uguali.
No, ne esistono 3: il formato più comune è quello da 44 millimetri (si tratta della misura del diametro), ma ci sono anche le cialde dal diametro di 38 mm e per finire quelle da 55 mm.
L’unico limite del sistema a cialde E.S.E. è quindi questo: bisogna stare attenti a scegliere il formato giusto per la propria macchina, perché una cialda di una determinata misura non si può usare su una macchina funzionante con cialde di una misura differente.
No, il sistema di funzionamento delle capsule, a differenza di quello delle cialde, non è universale, ma è chiuso.
Questo significa che le capsule di marchi diversi sono differenti (non hanno lo stesso formato, né lo stesso peso) e funzionano secondo il proprio sistema.
Ogni sistema di produzione ha quindi le proprie capsule: quelle originali e quelle compatibili. Le capsule di un determinato sistema possono essere usate solo su un macchina che funziona secondo quel sistema, ma non andranno bene su una che si basa su un sistema diverso. Avere ben chiaro questo meccanismo è fondamentale per non rischiare di acquistare capsule che poi non si possono usare sulla propria macchina!
Come abbiamo visto, ogni macchina a capsula funziona seguendo un sistema specifico e prevede quindi l’utilizzo di capsule originali adatte a quel tipo di sistema, con una certa dimensione e un certo peso. Le capsule originali sono realizzate e commercializzate dallo stesso marchio che ha prodotto la macchina.
Tuttavia, per dare al consumatore più possibilità di scelta fra vari tipi di caffè, sono disponibili ormai da tempo anche le capsule compatibili. Si tratta di capsule prodotte da torrefazioni esterne con le stesse caratteristiche di quelle originali, in modo da poter essere usate sulle macchine che funzionano con un determinato sistema. La differenza principale rispetto alle originali è che sono realizzate da un marchio diverso da quello della macchina per il cui sistema risultano compatibili.
Dipende dai gusti personali: alcuni trovano che il caffè di quelle originali sia di qualità migliore, ma non è sempre detto che sia così. Altri invece scelgono più spesso le compatibili semplicemente perché sono meno care. L’ideale è provarne diversi tipi, per poi scegliere quella che più soddisfa i propri gusti e che abbia il miglior rapporto qualità-prezzo.
Dipende molto dalle preferenze personali e dal tipo di miscela contenuto dalla capsula/cialda. Difficile quindi esprimersi in modo netto. Diciamo che in linea di massima non ci sono differenze così evidenti e significative.
Sostanzialmente sì, hanno un funzionamento molto simile: basta inserire la capsula o la cialda, chiudere il vano e premere un bottone. Una procedura semplicissima e veloce.
In teoria, dopo l’utilizzo bisognerebbe aprire l’involucro per togliere la linguetta di alluminio, gettarla nel cestino di rifiuti dell’alluminio, dopodiché sciacquare bene il contenitore in plastica per eliminare i resti di caffè e buttarlo quindi nella plastica. Non tutti però seguono la corretta procedura di raccolta differenziata, perché in effetti si tratta di un’operazione un po’ lunga e poco pratica. E le capsule vengono acquistate dalla maggior parte delle persone proprio perché sono comode, funzionali e veloci da usare. In molti, quindi, gettano le capsule nell’indifferenziata, sebbene sia sbagliato.
La capsula in alluminio è più facile e veloce da smaltire. Una volta usata, è sufficiente sciacquarla per eliminare i residui di polvere di caffè e tenerla da parte in un cestino apposito con tutte la altre capsule di alluminio.
Riempito il cestino, si possono consegnare le capsule al più vicino centro di raccolta della propria città.
Purtroppo, ad oggi non esistono degli appositi punti di raccolta per le capsule, che sarebbero invece molto utili per permettere un loro riciclo in impianti di smaltimento attrezzati ad hoc.
Sì, negli ultimi anni, per ovviare al problema del loro difficile riciclo, sono state messe in commercio alcune capsule realizzate in plastica biodegradabile. Tuttavia, sono ancora pochi i marchi che hanno preso quest’iniziativa.
Il materiale che garantisce maggiore resistenza è l‘acciaio inox. A seguire l’ottone e l’alluminio. Spesso viene usata anche la plastica: se si sceglie un modello in plastica bisogna verificare il suo grado di resistenza, in quanto non tutte le plastiche sono uguali (alcune, pur non essendo solide quanto l’acciaio, sono comunque piuttosto robuste e possono essere una buona soluzione per chi vuole spendere un po’ meno).
I materiali delle parti interne della macchina e delle altre componenti devono essere solidi e resistenti al calore, in quanto si trovano spesso a contatto con alte temperature.
Ad esempio, la caldaia dovrebbe preferibilmente essere in acciaio inox, che è molto robusto ed è in grado di mantenere il calore per diverso tempo. Se la macchina presenta una macina integrata, è bene che questa sia in ceramica. L’acciaio inox è invece il materiale più indicato per il portafiltro (anche l’ottone va bene) perché oltre a garantire la longevità della componente permette anche di preparare un buon caffè, vista la sua ottima stabilità termica. Sempre l’acciaio è auspicabile anche per il beccuccio da usare per erogare il vapore.
Dipende dalla tipologia di macchina e dalle sue caratteristiche (materiali, presenza di funzionalità aggiuntive, etc.). Indicativamente, si parte da un minimo di 50-60 euro per le macchine a cialde o capsule più semplici agli oltre 800 euro di una macchina automatica dotata di ogni funzionalità possibile e realizzata con i materiali migliori.
Le macchine automatiche hanno solitamente i prezzi più alti per un semplice motivo: sono le più ricche di funzioni tecnologiche e la tecnologia costa. In genere per una macchina automatica si parte da un costo minimo di circa 150-200 euro. I modelli più economici, invece, sono quelli funzionanti a capsule e a cialde (tuttavia, come abbiamo visto, si spende di più in seguito per il mantenimento della macchina).
Sia online che nei negozi di elettrodomestici si trova un’ampia gamma di modelli di macchine da caffè. Soprattutto se l’acquisto che si intende fare è importante, nel senso che si vuole comprare una macchina di ottima qualità e costosa, è consigliabile prendersi un po’ di tempo e confrontare modelli e prezzi sia online che nei negozi fisici.
A volte, per acquistare un prodotto di buona qualità non serve puntare ad un marchio molto conosciuto: ma non è questo il caso delle macchine da caffè. In questo settore infatti i brand più conosciuti e da anni presenti sul mercato sono i migliori. Sia per quanto riguarda la qualità dei materiali e delle caratteristiche tecniche dell’apparecchio che per quanto riguarda la sicurezza di utilizzo e l’eventuale assistenza dopo la vendita. Difficile che un marchio sconosciuto riesca ad offrire tutte queste garanzie.
Per questo è consigliabile privilegiare i marchi più famosi del settore: in fin dei conti serve anche a circoscrivere le opzioni disponibili e semplifica quindi la scelta del modello migliore per le proprie necessità.