Come fa un oggetto semplice come una caffettiera a diventare nell’arco di poco tempo un’icona di design e funzionalità imperituri e tipicamente italiani? Lampante: basta avere il colpo di genio utile a trovare la formula giusta tra semplicità, maneggevolezza, adeguatezza dei materiali impiegati, basso costo ed estrema funzionalità. Ad aggiungere poeticità a un oggetto ci penserà poi il tempo; quello che all’inizio è sempre un prodotto di fabbrica, se ben progettato impiega poco a entrare nella fantasia e nel cuore delle persone. La quotidianità e, poi, la storia faranno il resto.
La caffettiera moca è da sempre l’oggetto casalingo che non può mancare. Anche nei nuclei familiari che si formano ai nostri giorni, o nelle case dove convivono studenti (italiani e non) una moca, sul banco della cucina o ben riposta nella credenza, c’è sempre. Foss’anche solo utilizzata come fioriera sul davanzale, proprio accanto allo spazio occupato da una nuova, fiammante macchinetta automatica per il caffè.
Ma cosa rimane nelle moderne macchine da caffè del procedimento originale messo in atto dalle care, vecchie caffettiere? Scopriamolo passo per passo.
Caffettiera moca: composizione e procedimento
Innanzitutto bisogna sapere che una moca è costituita da più elementi, racchiusi nelle due parti avvitabili a vista.
La parte inferiore è costituita da:
– una caldaia, da riempire di acqua fredda, fornita di valvola di sicurezza per l’evaporazione;
– un imbuto, in cui depositare la polvere di caffè.
La parte superiore della moca invece contiene:
– un filtro, con relativa guarnizione in gomma, il cui compito è quello di trattenere la polvere del caffè nell’imbuto;
– il bricco, che va avvitato sulla caldaia e trattiene imbuto e filtro. Qui, attraverso una cannula dove salirà l’acqua per effetto della pressione (dopo essere passata nell’imbuto con la polvere e attraverso il filtro) si depositerà il caffè finale.
Macchine per il caffè manuali
Un procedimento simile a quello della moca per ottenere un buon caffè tradizionale è quello impiegato dalle macchine manuali a leva. Questo sistema permette un buon sfruttamento della polvere di caffè. Se la moca necessita di una buona manualità, in questo caso è la sensibilità di chi prepara il caffè a fare la differenza in quanto, esercitare una pressione ottimale consentirà di ottenere una bevanda cremosa al punto giusto.
Per utilizzare una macchina manuale a leva per il caffè bisogna seguire scrupolosamente alcuni passaggi:
– accendere la macchina con la leva abbassata;
– attendere che l’acqua raggiunga la temperatura adeguata (il raggiungimento della temperatura viene di solito segnalato dalla macchina o si può controllare tramite termostato);
– alzare la leva per permettere che la polvere del caffè si bagni;
– abbassare la leva con la giusta intensità per erogare il caffè a una temperatura ottimale (circa 92°).
La pressione iniziale per imbevere le polveri e, successivamente, la pressione d’erogazione giocano qui il ruolo centrale. In più queste macchine permettono la preparazione di un ottimo cappuccino, grazie a un aspiratore che può prelevare il latte direttamente da un contenitore esterno per poi erogarlo alla giusta temperatura direttamente in tazza.
Macchine per il caffè semiautomatiche
In commercio si possono trovare tre tipologie principali di macchine semiautomatiche per il caffé: quelle che fanno uso di caffè macinato, le macchine a cialda e, infine le macchine a capsule.
Per preparare un caffè con la macchina semiautomatica da caffè macinato bisogna:
– estrarre il portafiltro e introdurvi il filtro con il caffè, dopodiché reinserire il portafiltro;
– premere il pulsante che sospinge l’acqua a pressione elevata attraverso il caffè.
Alcune di queste macchine possono essere usate anche con un adattatore per cialde monouso, più pratiche e veloci ma, così facendo, potrebbe andare persa la qualità prima di queste macchine che consentono, ancora come la moca, di misurare a propria discrezione la quantità di polvere di caffè che si vuole introdurre nel filtro.
le cialde sono contenitori di caffè in materiale biodegradabile che contengono una dose di caffè bastante per una tazzina. Sia per le cialde che per le capsule è bene sempre verificare che siano compatibili con la macchina in nostro possesso prima di farne uso. In entrambi i casi il procedimento per preparare il caffè si semplifica notevolmente.
Per preparare un caffè con la macchina semiautomatica a cialda o a capsula:
– riempire il serbatoio con acqua a temperatura ambiente,
– assicurarsi che la macchina abbia raggiunto la temperatura idonea;
– avviare l’erogazione del caffè e interromperla una volta raggiunta la quantità desiderata.
Se la cialda è sempre prodotta in materiale biodegradabile e ha una buona malleabilità, la capsula è un contenitore più rigido, che può essere di diversi materiali: è importante informarsi sul materiale di cui è composta la capsula per garantirne lo smaltimento adeguato.
Macchine per il caffè automatiche
Le macchine da caffè automatiche seguono il processo completo, dal chicco di caffè all’erogazione in tazzina. Tra tutte, questa macchina è quella che genera un caffè dal sapore e dalla consistenza più esplicitamente vicino a quello che è possibile bere al bar, dato che è molto più facile trovare questa macchina nei negozi specializzati piuttosto che nelle case.
Per preparare il caffè con una macchina automatica:
– caricare in un serbatoio esterno il caffè in chicchi della qualità preferita;
– premendo semplicemente un pulsante la macchina macinerà il caffè in un apposito macina-caffè in dotazione;
– il caffè macinato viene versato in un cilindro dove poi viene spinta l’acqua calda.
Ma le tipologie di macchine per il caffè espresso non si esauriscono di certo qui. Basti pensare che, per i più affezionati, fedeli al caffè preparato con le proprie mani, per una pausa in famiglia o con amici stretti, esistono anche delle efficientissime macchine da caffè portatili utilizzabili con cialde o capsule.
Quale tipologia scegliere?
Ogni tipo di macchina ha ovviamente i suoi pro e i suoi contro: di sicuro la macchina automatica garantisce un caffè che segue precisamente il profilo personale di chi lo prepara ma è solitamente più ingombrante e costosa delle altre tipologie. La macchina a cialde ha un buon impatto ambientale mentre, per quanto riguarda la macchina a capsule, la situazione va studiata caso per caso. Le macchine a cialde e quelle a capsule sostanzialmente, per quanto riguarda prezzo, ingombro e design non si distanziano di molto.
La macchina più vicina ai risultati offerti a casa dalla moca è probabilmente la macchina manuale a leva ma, scegliendo questo tipo di macchina sappiamo già in partenza che la cura e l’attenzione necessarie alle dosi e ai movimenti da compiere non ci garantirà una velocità d’esecuzione pari alle macchine semiautomatiche. Detto questo non rimane che l’imbarazzo della scelta!