Il rito del caffè.
Sì, è proprio vero. Come scrive Erri De Luca: «A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco». E non è solo per la promessa di una pausa, di un momento conviviale o per la deliziosa prospettiva di riattivare i nostri sensi intorpiditi dopo aver subito il flusso di una lunga giornata o appena prima di cominciarla. È soprattutto per il breve ritorno al contatto con gli elementi delle nostre origini, con la semplicità e con la capacità che hanno i riti di riportarci in vita, presenti a noi stessi e temporaneamente del tutto coscienti.
Se è vero che la tradizione italiana ci vede affezionati al caffè ristretto, bevuto a casa – specie se ospiti – in servizi di tazzine che riproducono in miniatura scene di caccia o bouquet di fiori raffinatamente dipinti in scala, i film e le sempre più coinvolgenti serie televisive, portano nelle nostre stanze luoghi altri, nei quali il caffè “lungo” o americano viene portato con sé in giro per casa o perfino in macchina, sorseggiato in diversi momenti, possibilmente mentre è ancora fumante anche dopo ore. Vediamo, in questi casi, caraffe piene di liquido nero più o meno chiaro e lunghi bicchieri in materiale termico o tazze alte dai manici ad ansa (mug) simili a quelle che da noi si immaginerebbero piene di tè o latte caldo.
Come preparare un caffè americano.
Ma come si prepara un buon caffè americano e quali sono gli strumenti adatti per farlo?
Il segreto non è solo nella miscela. Disporre di caffè macinato grossolanamente è fondamentale affinché per la preparazione si impieghino il tempo e le dosi necessarie:
Il procedimento per ottenere un buon caffè americano non è particolarmente complicato, tanto che spesso si adotta, anche nelle caffetterie, il metodo manuale. Seguendo questo sistema (detto V60, in quanto la forma della caffettiera è appunto a “V” e forma un angolo di 60°) l’occorrente si riduce a un filtro di carta, un recipiente, una dose di miscela da porre nel filtro e acqua calda, che va versata non a temperatura di ebollizione ma a circa 92°-96° nella caraffa sottostante. Un altro comodo metodo è la caffettiera nota con il nome di french press: un bicchierone dotato di coperchio a stantuffo contenente un filtro. L’acqua calda va versata nel bicchiere dove precedentemente si è depositata la miscela, si lascia per 4-5 minuti il caffè in infusione (o anche di più se si preferisce) e infine si spinge il filtro a stantuffo lentamente giù lungo il bicchiere, in modo che il fondo del caffè venga intrappolato in basso.
Macchine da caffè americano.
Ma se ai metodi tradizionali si preferiscono versioni più tecnologicamente avanzate di macchinari per la preparazione dell’American Coffee, esiste oggi sul mercato una buona quantità di macchine che presentano diverse caratteristiche tutte da studiare e da comparare alla luce delle conoscenze ormai acquisite.
Prima di acquistare una macchina per il caffè americano.
Prima di acquistare una macchina per il caffè americano è bene porsi poche semplici domande, a partire dalla quantità di caffè americano che si intende consumare fino a questioni inerenti il risparmio di energia elettrica e/o di gas.
Con il sistema manuale l’acqua calda necessaria per tenere il caffè in infusione viene preparata separatamente, ma non è detto che questo metodo sia altrettanto efficace quando si sceglie una macchina automatica. Per evitare la possibilità che il caffè, nonostante le accortezze permesse dai macchinari, si raffreddi e inacidisca, la soluzione migliore sarebbe quella di preparare una tazza di caffè americano alla volta, ma qualora le esigenze fossero diverse e si preferisse preparare una sola volta per tutte una caraffa da lasciare in caldo in cucina o, addirittura, da poter portare in giro con sé nello studio, in sala o fino al posto di lavoro, gli strumenti non mancano. Ci sono solo alcuni punti da tenere in considerazione prima dell’acquisto di una caffettiera automatica, non ultimo, ovviamente, il design.
Note per l’acquisto.
- La potenza necessaria alla macchina è direttamente proporzionale al numero delle persone che ne usufruiranno, non è necessario acquistare una macchina con una potenza pari a 1000 Watt, anche se, naturalmente, in questo modo sarà possibile ottenere il caffè più velocemente.
- Allo stesso modo sarebbe meglio scegliere una macchina in grado anche di portare l’acqua alla temperatura necessaria, per evitare un ulteriore spreco di energia elettrica facendo uso di un bollitore esterno o di un comune pentolino messo a bollire sul fornello.
- Per i motivi precedentemente illustrati è importante che la caraffa sia termica e che abbia una capienza di almeno 4 tazze.
- Il filtro removibile è indispensabile per una pulizia comoda che garantisca il mantenimento delle buone condizioni della macchina.
- Meglio, se la macchina possiede una funzione di pulizia automatica, ma questo farà salire un po’ i costi d’acquisto.
- Se non si vuole acquistare miscela per caffè americano in torrefazione, sono disponibili macchine con macina caffè incorporato, da evitare solo nel caso in cui il macinino sia troppo piccolo e difficile da pulire.
- Una comodità da non sottovalutare è la presenza di un timer per impostare l’orario in cui la macchina può erogare automaticamente caffè.
- Infine, le macchine più raffinate sono dotate di un filtro dell’acqua per trattenere il calcare e garantire un’erogazione corretta così da assicurare un gusto pieno e soddisfacente al nostro American Coffee.
A questo punto non ci resta che sorseggiare il nostro caffè “nero come il diavolo, caldo come l’inferno e dolce come un bacio” (proverbio ungherese).