Anche se sembra superfluo ricordarlo, una macchina da caffè per il bar non è la stessa cosa di un apparecchio casalingo. Parliamo di macchinari che lavorano a ciclo continuo, ad alto livello performativo, e su cui un esercizio commerciale deve investire in maniera importante, giacché da sole non possono bastare un’ottima miscela e la mano sapiente del barista. Entriamo nel campo dunque delle macchine da caffè professionali, che devono avere una serie di caratteristiche peculiari, garantendo quei requisiti di robustezza, resistenza, funzionalità e praticità d’uso indispensabili per la fortuna di un bar. Vediamo allora come devono essere le macchine da caffè per il bar, i parametri necessari per effettuare la scelta e assicurare il successo della propria impresa commerciale.
Le caratteristiche principali
Le principali caratteristiche di una macchina da caffè per il bar investono sia il meccanismo di funzionamento che l’aspetto ergonomico di utilizzo oltre che di mero aspetto esteriore. I fattori discriminanti per scegliere la macchina da caffè per il bar sono pertanto:
- Tipologia
- Caldaia
- Dimensioni
- Praticità d’uso
- Estetica
Vediamo in dettaglio ognuna di queste peculiarità.
Macchina da bar: manuale o automatica?
Quando parliamo di macchine da caffè per il bar ci riferiamo quasi sempre ad apparecchi professionali con funzionamento manuale, che sono quelle largamente più diffuse, e che insegnano ad utilizzare anche nei corsi specifici dedicati per diventare baristi e miscelatori di caffè provetti. Tuttavia esiste una fetta crescente di mercato che viene occupata
da macchine da caffè automatiche che dispongono di un sistema di microprocessori per regolare tutte le fasi della produzione dell’espresso, in cui pertanto non è l’addetto alla macchina che deve saper dosare il flusso del liquido da immettere nella tazzina. Gli esperti ritengono ancora oggi superiore la macchina da bar manuale, un po’ per il fascino del rituale dovuto alla meccanica dei gesti, in parte per il livello di personalizzazione che si può ottenere dell’espresso. In termini qualitativi le differenze di risultato sono impercettibili al palato del profano, ma possiamo convenire che tali macchine automatiche sono adatte per i baristi che hanno poca familiarità con il sistema tradizionale.
Il ruolo della caldaia
Nella preparazione dell’espresso al bar è decisivo il ruolo della caldaia, che attraverso una pompa permette alla macchina di raggiungere una certa pressione ed immettere l’acqua che deve raggiungere una determinata temperatura (90 gradi circa), necessario per trasformare la miscela nel caffè che assaporiamo ogni giorno nel nostro bar di fiducia. Se le macchine più utilizzate, e meno costose, dispongono di un’unica caldaia dove viene riscaldata l’acqua per l’espresso e per il vapore (la cui temperatura invece deve raggiungere i 120 gradi),
vi sono oggi apparecchi che utilizzano multiboiler, ossia macchine con caldaie separate per il vapore e per l’espresso, le quali assicurano la temperatura ottimale per entrambi gli usi. Nelle macchine di generazione precedente, per evitare che l’acqua per il vapore, raggiungendo il gruppo erogatore, disperda una parte del calore superfluo, viene utilizzato uno scambiatore di calore, una sorta di piccolo tubo posto all’interno della caldaia dove l’acqua si scalda per scambio di calore, e successivamente raggiunge il gruppo erogatore. Si tratta però di un metodo meno preciso in quanto il raffreddamento dipende sempre in maniera preponderante dalla temperatura esterna e del gruppo caldaia stesso.
Le dimensioni ideali
Chi apre un esercizio commerciale come un bar deve ovviamente valutare con molta attenzione le dimensioni della macchina da caffè, ottimizzando in maniera ideale gli spazi presenti nell’ambiente. bisogna evitare un’apparecchiatura troppo grande o troppo piccola, poiché
nel primo caso sarebbe troppo costosa e ingombrante rispetto alle necessità effettive del bar, ma allo stesso tempo una macchina troppo piccola non riuscirebbe a garantire una temperatura costante nella caldaia, con la conseguenza che bisognerebbe rifornirla di acqua di continuo.
Gli esperti consigliano un rapporto proporzionale tra consumo di caffè e macchinario: ad esempio per un consumo massimo di due chili di caffè al giorno è sufficiente un apparecchio a due gruppi.
Praticità d’uso
Non si può assolutamente sottovalutare l’aspetto della praticità d’uso della macchina, assicurata dall’ergonomia che si traduce in una facile manovrabilità da parte del barista, senza pertanto che ingeneri movimenti scomodi e stancanti. Come si traduce in pratica? Ad esempio con
- Indicatori di facile lettura
- Dispositivo di spegnimento automatico
- Manopola di regolazione del vapore
Le macchine moderne dispongono di una serie di accorgimenti significativi che migliorano sensibilmente la praticità di utilizzo, e che certamente fanno prediligere l’acquisto rispetto agli apparecchi di vecchia generazione.
Il fattore estetico
Per un bar non è certamente secondario l’aspetto estetico della macchina da caffè, che si deve armonizzare con tutto il resto dell’arredamento d’ambiente. Quante volte siamo entrati in un locale e ne siamo usciti perché non ci piaceva il suo aspetto a una prima occhiata? Quindi anche se indubbiamente gli aspetti tecnici e pratici sono fondamentali,
anche il design investe un ruolo essenziale, dalla scelta dei materiali alle linee che ne costituiscono la forma, fino ad arrivare ai colori, dove il nero e il rosso continuano ad essere dominanti nei bar del nostro Paese.
Quanto costa una macchina da caffè per bar?
Una macchina da caffè professionale ha diverse fasce di prezzo a seconda del numero di gruppi, della tipologia tecnica, ma anche del marchio. In media possiamo indicativamente tali range di costo:
- Dai 600 ai 2.500 euro per macchine con un solo gruppo
- Dai 1.200 ai 3.500 euro per macchine con due gruppi
- Dai 3.500 ai 4.500 euro per macchine con tre gruppi
Ovviamente esistono macchine anche più costose e sofisticate tecnologicamente, che possono arrivare fino a 10 mila euro, scegliendo apparecchi di marchi prestigiosi con microprocessore che regola accuratamente i dosaggi, così come soluzioni intermedie, con macchine semi-automatiche sempre di marchi di fama rinomata, che possono assestarsi tra i 5 mila e i 7 mila euro di spesa. Ovviamente non è necessario affidarsi per forza a queste macchine ultra sofisticate e costose, ma bisogna sempre considerare l’importanza dell’investimento della macchina per un locale come un bar che ha il suo core business nella produzione giornaliera di caffè per i clienti.